C’era una volta il SEO… e Tutte le Vecchie Tecniche della SEO


12/09/2012
Luca De Berardinis
SEO specialist
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Luca De Berardinis
SEO specialist
Sono un esperto SEO con più di 21 anni di esperienza nella pianificazione e gestione di progetti per il posizionamento organico su Google.
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Luca De Berardinis
Ho scritto il capitolo sulla SEO tecnica del manuale Ninja SEO Energy e tengo lezioni sulla SEO per Confindustria, Assintel, Sole24Ore Business School e Università La Sapienza.
C'era una volta il SEO

C’era una volta, tanto tempo fa (non importa quanto), il mestiere del SEO (Search Engine Optimizer) ovvero quella figura professionale che si occupava (e lo fa tutt’oggi in qualche zona paludosa del mondo poco civilizzato) dell’ottimizzazione dei siti web per la loro visibilità sui motori di ricerca.

Cosa faceva il SEO? Si (pre)occupava di far sì che i siti web avessero tutte le carte in regola per essere indicizzati su Google secondo le regole e le direttive che il motore di ricerca indicava come essenziali ai fini della visibilità.

In termini più semplici il SEO andava ad analizzare un sito dal punto di vista dei (del) motore di ricerca (leggi Google), controllando che i testi delle pagine contenessero un determinato numero di keyword inerenti l’argomento. Un’altra cosa importante che faceva era quella di settare con precisione il title e la description delle singole pagine per far sì che rispecchiassero il contenuto della pagina da indicizzare per aumentarne il ranking nelle SERP.

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…ma un giorno Google e compagni sono diventati più intelligenti!

Ebbene si. Un bel giorno Sergey BrinLarry Page si sono svegliati e hanno pensato bene di aggiornare in maniera drastica l’algoritmo che decideva quale sito doveva stare in testa nei risultati (Serp) e quale doveva finire nelle viscere del motore di ricerca.

Avevano capito che i Web Master e i vari SEO stavano letteralmente prendendo in giro loro e i loro utenti/clienti attraverso l’uso di tecniche ed escamotage da furbetto del quartiere. Dicevano: “se l’utente non ottiene ciò che sta cercando, dopo un po’ se ne va“.

Dopo quella semplice constatazione, Big G è corsa ai ripari aggiornando l’algoritmo di ranking (il sistema di valutazione dei siti web) in modo che fosse in grado di valutare la reale portata di una pagina web, il vero valore aggiunto in termini di contenuto e non basandosi semplicemente sul numero di occorrenze di una determinata parola chiave.

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…e i SEO si sono dati da fare per allinearsi con i nuovi update

Quando i vecchi esperti SEO si sono accorti che le loro tecniche erano diventate ormai inadeguate a spingere i siti web verso la vetta delle SERP, si sono messi al lavoro per aggiornare le loro conoscenze. Da allora è stato tutto un rincorrere i nuovi update di Google per giungere ai due mega aggiornamenti: Panda e Penguin.

Strada facendo, gli “esperti SEO”, si sono accorti che il loro mestiere stava cambiando in maniera radicale. Hanno capito che non bastava più conoscere i tag da ottimizzare o riempire le pagine di keyword. Il loro lavoro non sarebbe mai più stato lo stesso!

Studiando le nuove direttive di Google e gli articoli correlati che mano mano cominciavano a popolare il Web, i maghi del posizionamento hanno scoperto che di li a poco il loro compito sarebbe mutato in maniera importante. Stava avvenendo una trasformazione epocale nel mondo della SEO…

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I SEO di oggi (e domani): creatori di contenuti e di valore aggiunto

La favoletta volge quasi al termine. Siamo arrivati ai giorni nostri e non serve più parlare usando il tempo imperfetto. La figura del SEO è cambiata notevolmente rispetto agli anni 90.

Oggi fare il SEO significa avere una conoscenza e una esperienza che attraversa diverse discipline: web design, web copywriting, tecniche di ottimizzazione, web usability. Di fatto il SEO dei giorni nostri è un creatore di contenuti, cioè una persona in grado di interpretare le esigenze reali del target di riferimento e di scrivere testi che siano originali, utili e condivisibili.

La nuova figura di riferimento quindi non è più il semplice SEO ma il Web Content Manager, colui che crea valore aggiunto per i potenziali lettori di un sito/blog e fa in modo che questi fruitori si trasformino in clienti affezionati.

Il manager dei contenuti ha capito che non deve più scrivere pensando solo ai motori di ricerca, deve mettersi nei panni del lettore, comprendere le sue necessità e creare un qualcosa che dia valore aggiunto ai prospect e che diventi un asset imprescindibile per l’azienda che rappresenta.

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