Come posizionarsi su Google e sugli altri motori di ricerca


08/01/2018
Luca De Berardinis
SEO specialist
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Luca De Berardinis
SEO specialist
Sono un esperto SEO con più di 21 anni di esperienza nella pianificazione e gestione di progetti per il posizionamento organico su Google.
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Luca De Berardinis
Ho scritto il capitolo sulla SEO tecnica del manuale Ninja SEO Energy e tengo lezioni sulla SEO per Confindustria, Assintel, Sole24Ore Business School e Università La Sapienza.

Il posizionamento su Google e sugli altri motori di ricerca è un asset strategico per tutte le aziende e i professionisti che intendano trovare nuovi clienti online sfruttando i motori di ricerca. Non ti sto dicendo una cosa nuova… anzi, per chi si occupa di marketing digitale, questo dovrebbe essere ormai assodato. L’articolo che stai per leggere vuole essere una checklist SEO da controllare ogni volta che devi mettere online o progettare un nuovo sito web con l’obiettivo di intercettare le ricerche di nuovi clienti potenziali.

Una precisazione: i consigli su come posizionarsi su Google che riporto qui di seguito, sono liberamente ispirati a quelli del mio collega americano Rand Fishkin di SparkToro; ma sono anche il frutto della mia esperienza maturata in anni di lavoro su progetti reali insieme al favoloso team Argoserv.

Leggendo gli step seguenti potresti avere la sensazione che raggiungere un buon posizionamento Google sia semplice, ma ti assicuro che non lo è affatto! Trovare nuovi clienti sfruttando Google, Bing, Yahoo!, Virgilio e gli altri search engines non è facile, ma le indicazioni che seguono ti metteranno sulla giusta strada…

#1 Indicizzazione: spalanca le porte del tuo sito a Google

Condizione necessaria ma non sufficiente perché il tuo sito appaia tra i primi risultati nelle ricerche su Google è sicuramente la possibilità che venga indicizzato da Google, ovvero che venga inserito nel suo indice. Perché ciò avvenga dobbiamo eliminare ogni possibile ostacolo che possa impedire a Google Bot di fare una scansione completa del tuo sito. I controlli da fare in questa fase sono i seguenti:

Con il file robots.txt posso inibire l’accesso dello spider di Google a tutto il sito o a qualche sezione. Con il meta tag “noindex” posso disattivare l’indicizzazione anche solo di qualche pagina del sito. Con il blocco da password è possibile evitare di indicizzare e di leggere anche solo una parte di una pagina.

#2 Analisi keyword: scopri cosa cercano i tuoi clienti

L’obiettivo del tuo sito è quello di posizionarsi su Google per intercettare le ricerche dei tuoi clienti potenziali. Per farlo devi analizzare ciò che questi cercano online su e come lo cercano. Normalmente possiamo suddividere il tuo target in due macro categorie:

  • domanda consapevole
  • domanda latente

Nel primo gruppo (domanda consapevole) rientrano tutte quelle persone che sanno di avere un determinato problema e vanno alla ricerca di una soluzione su Google, sia nel caso in cui conoscano i tuoi prodotti/servizi sia nel caso in cui non conoscano affatto la tua azienda.

Esempio: devo cambiare il mio smartphone perché obsoleto (problema). Vado su Google e cerco le varie soluzioni, mi informo leggendo recensioni e confronti tra modelli e marche.

Nel secondo (domanda latente) ci sono le persone che non sanno di avere un problema ma che potrebbero averlo in futuro o sviluppare la necessità dei tuoi prodotti/servizi perché li scoprono o ne avvertono il bisogno.

Esempio: sono a cena con amici; si parla di un nuovo virus che mette a repentaglio la sicurezza di alcuni telefoni cellulari (scoperta). Scopro che il mio smartphone è a rischio perché obsoleto e il produttore non ha previsto aggiornamenti in questo senso. Mi accorgo quindi di aver bisogno di un nuovo telefono… da qui inizia la fase consapevole della mia ricerca.

Nell’esempio qui sopra si evince che la domanda latente può generare nuova domanda consapevole.

Con i motori di ricerca possiamo intercettare la domanda consapevole, mentre con i social network (Facebook soprattutto) e non solo, possiamo incrociare quella latente. È per questo che dobbiamo analizzare le parole chiave con cui i nostri clienti potenziali cercano i loro problemi o le soluzioni a questi.

Gli strumenti da usare in questa fase possono essere:

  • SEMrush, con cui studiare keyword correlate e secondarie
  • Strumento per l’analisi delle parole chiave di Google AdWords
  • keyword.io per avere un ventaglio ampio di query cercate dagli utenti

Tutti questi strumenti risultano inutili se non stiliamo prima un elenco di parole che identificano categorie di prodotti/servizi e problemi che i nostri prodotti risolvono. Ricorda, le persone non cercano tanto le soluzioni (che non conoscono ancora) quanto i problemi che i tuoi prodotti/servizi risolvono. L’obiettivo di questa analisi è comprendere le buyer personas della tua azienda.

#3 Osserva le SERP: intento di ricerca, tipo di contenuto e lacune

Studiare le parole che gli utenti cercano sui motori è solo il primo step per comprendere il processo di acquisto dei nostri clienti potenziali. Quello che conta davvero è l’intenzione di ricerca ovvero cosa si aspettano i nostri utenti da una interrogazione su Google. Per comprendere lo user intent, la via migliore è sicuramente quella di osservare le serp cioè le pagine dei risultati di ricerca di Google.

Osservando le serp puoi scoprire:

  1. L’intento di ricerca degli utenti e quindi fornire loro ciò che si aspettano di trovare
  2. Il tipo di contenuto che meglio risponde alle loro domande: testo, video, immagini, infografiche
  3. Le lacune, ovvero quegli argomenti che non sono stati presidiati/coperti dai tuoi competitor

Sulla base delle analisi delle pagine dei risultati puoi sapere cosa vuole Google e come vuole presentarlo ai suoi utenti. Scopri cosa i tuoi concorrenti non stanno facendo, dove non sono completi e cerca di colmare queste lacune con i tuoi contenuti. Saranno i tuoi plus a differenziarti dalla concorrenza, a posizionarti sul mercato e a scalare le posizioni migliori su Google.

Ricorda, per distinguerti devi innanzitutto lavorare sul posizionamento di mercato. La domanda che devi farti è: “Come, i miei prodotti/servizi risolvono meglio degli altri i problemi del mio target?”.

#4 Autorevolezza: trova le persone più credibili e autorevoli

I contenuti che pubblichi sul tuo sito sono ciò che ti permetterà di raggiungere i tuoi potenziali clienti. Ma quello che conta davvero è anche chi effettivamente andrà a scrivere questi contenuti. Se vuoi ottenere backlink verso il tuo sito, condivisioni sui social e quell’effetto amplificazione che renderà i tuoi contenuti virali, devi necessariamente investire sull’autorevolezza dei collaboratori.

Rispondi alle domande degli utenti (nel tuo settore di business) nel modo più completo, esaustivo e chiaro possibile. Non creare contenuti giusto per riempire le pagine del sito; fai in modo che ogni pagina sia la risposta migliore che un utente possa trovare sul web, relativamente al tuo settore di business.

Questo consentirà a Google di posizionarti tra i primi risultati delle ricerche e agli utenti di apprezzare e sfruttare a loro vantaggio ciò che scrivi sul sito. Sul lungo periodo questo creerà autorevolezza e fiducia, due elementi fondamentali per influenzare le decisioni di acquisto degli utenti.

Non dimenticare che ciò che mantiene incollato il lettore sulle pagine del tuo sito è anche COME scrivi i contenuti. Il modo in cui leggiamo su uno schermo è molto diverso da come leggiamo su carta quindi applica tutte le tecniche della SEO copywriting.

#5 Title e description: il tuo principale biglietto da visita

Hai letto bene. Le meta informazioni delle pagine che compongono il tuo sito sono il tuo biglietto da visita e costituiscono di fatto il primo punto di contatto tra la tua azienda e le persone che cercano i tuoi prodotti/servizi o le soluzioni ai loro problemi. Google – e gli altri motori di ricerca – rappresentano lo spazio virtuale dove domanda e offerta si incontrano. È qui che ti giochi tutto: devi scrivere un tag title e una meta description che convincano l’utente che quello snippet è la soluzione migliore al suo problema.

L’utente che ha appena fatto un’interrogazione a Google si trova di fronte a una decina di risultati più o meno convincenti. Quindi sta a te rendere il tuo snippet irresistibile, in modo che l’utente guardandolo possa pensare “cavolo, è proprio quello che stavo cercando… ci clicco subito!”.

Se poi vuoi raggiungere la vetta della visibilità su Google devi puntare alla cosiddetta posizione zersima ovvero allo snippet in primo piano.

Ecco qualche consiglio su come creare title e description uniche…

Il tag title dovrebbe essere:

  • descrittivo della pagina
  • contenere le keyword pertinenti la pagina
  • essere compatto: Google mostra titoli di circa 50-60 caratteri (o al massimo di 600 px)
  • destare curiosità e interesse ed essere persuasivo

La meta description:

  • non dovrebbe superare i 300 caratteri (dimensione aumentata nel dicembre del 2017)
  • essere persuasiva e convincere l’utente a cliccare con una call-to-action finale

Il migliore strumento per ottimizzare le meta informazioni del tuo sito/blog in WordPress è sicuramente SEO Yoast che ti suggerisco di installare subito sul tuo sito. Inoltre ricorda che nello snippet anche l’URL è molto importante. Ecco come scrivere URL efficaci per le pagine del tuo sito.

#6 Schema.org: usa i rich snippet per emergere in serp

Ci sono alcuni settori di business nei quali l’uso dei rich snippet non solo è possibile ma addirittura è fortemente consigliato da Google. L’obiettivo è sempre quello di distinguersi tra la miriade di risultati possibili, non solo con le parole giuste (punto 5) ma anche con una grafica che stacchi e che risalti rispetto agli altri.

Un Rich Snippet non è altro che uno snippet con un quid in più: indicatori di valore, video, immagini o altre informazioni supplementari. Queste informazioni aggiuntive vengono prese da Google se le rendi disponibili con un formato di markup – come microdati e microformati dell’HTML 5 – per contrassegnare o taggare alcune informazioni delle tue pagine web. Una volta riconosciuti come tali, Google li interpreterà e li renderà disponibili a tutti gli utenti.

I rich snippet si usano soprattutto nel settore delle ricette da cucina, nel travel, nelle prenotazioni aeree e in tutti quegli ambiti nei quali ci è consentito dare delle valutazioni/recensioni a prodotti/servizi. Per ottenerli dobbiamo sfruttare il sistema di markup dei dati schema.org, il favorito da Google. Per capire come fare ti suggerisco di leggere la guida di Google.

#7 Performance: rendi il sito rapido, accattivante e sicuro

La velocità, le performance e i tempi di risposta del tuo sito sono un fattore di ranking ormai arcinoto. Ma è facile capirlo anche se non si è degli esperti di digital marketing. Un sito che si apre in una manciata di secondi (massimo 2) è sicuramente più attraente di un altro sito che impiega più di 4 o 5 secondi per il caricamento… Ti consiglio di investire su:

  • velocità e performance
  • visual accattivante e usabilità
  • mobile friendly
  • sicurezza tramite il protocollo HTTPS

I siti che si posizionano meglio su Google sono quelli che si aprono più rapidamente, che hanno una grafica accattivante e che metta in risalto le parti più importanti del sito. L’usabilità è un fattore importante per il tempo di permanenza dell’utente sul sito, soprattutto quando questo si sente a suo agio durante la navigazione.

Per giunta, oggi la gran parte delle ricerche avviene dagli smartphone, quindi ti consiglio di rendere il tuo sito mobile friendly usando la tecnologia responsive. Google pretende che un sito sia anche sicuro e quindi, se non l’hai ancora fatto, considera il passaggio al protocollo https.

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Non dimenticare la strategia…

Prima di lasciarti volevo ricordarti una cosa molto importante. Google è solo uno strumento al tuo servizio, non è la strategia. Anche Facebook e AdWords sono solo strumenti.

La strategia di (web) marketing devi svilupparla tu (titolare, imprenditore, CEO o amministratore delegato), in quanto nessuno meglio di te conosce i prodotti/servizi della tua azienda. Solo grazie a una corretta strategia di marketing saprai se hai bisogno di Google e/o di SEO e/o di Facebook e/o di LinkedIn e/o di AdWords e/o di DEM e/o di un blog e/o di content marketing e/o di sms e/o di cartellonistica e/o di qualsiasi strumento utile al raggiungimento dei tuoi obiettivi di business.

Studia il processo di acquisto dei tuoi (potenziali) clienti; perché è da questo che dipende fortemente il tuo piano di azione. Sviluppare un piano di marketing senza conoscere il customer journey significa fare un salto nel buio e, solitamente, sprecare tempo e soldi.

Pensa a un grattacielo. Senza le fondamenta, l’edificio prima o poi crolla rovinosamente a terra… Bene, la strategia di web marketing costituisce le tue fondamenta, il grattacielo è il progetto che ti permette di crescere, verso l’alto?

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