SEO copywriting 2023: definizione e metodologia con esempi e case histories


18/08/2019
Fabio Di Gaetano
Strategist e Department Manager
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Fabio Di Gaetano
Strategist e Department Manager
Dal 2003 mi occupo di marketing e strategie digitali al servizio del business e ho contribuito a fondare il team Argoserv.
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Fabio Di Gaetano
Sono autore del libro SEO Energy e fra gli autori del Manuale Ninja del Web Marketing: sono docente e formatore per Ninja Academy, la business school del “Il Sole 24 Ore” e lo IUL.

Articolo aggiornato a Maggio 2023

Indice degli argomenti trattati

SEO copywriting: cos’è e quali obiettivi deve raggiungere

La SEO copywriting è:

"l’arte di aiutare a ideare contenuti utili per il tuo business in grado di rispondere alle esigenze (non solo domande) che la tua audience manifesta sulle SERP e di diffondersi nell’universo Google"

I 3 obiettivi “minimi” che un contenuto SEO oriented deve raggiungere sono i seguenti: 

  • aiutare a convertire il visitatore in lettore, lead ed eventualmente cliente (obiettivi di business);
  • rispondere all’esigenza manifestata dall’utente (tramite la query, la ricerca vocale o la ricerca per immagini o video) in maniera adeguata ed esaustiva;
  • raggiungere la massima visibilità nell’universo di Google. 

Cosa non è la SEO Copywriting: 

La SEO copy non è un’inefficace attività volta a far leva su trucchi ed escamotage per raggirare gli algoritmi dei search engine ma una metodologia per progettare e scrivere e presentare il giusto contenuto ai tuoi potenziali clienti. 

Non si tratta quindi di: 

  • inserire parole chiave qua e là in testi scritti da altri; 
  • ottimizzare(solo) gli elementi on page; 
  • studiare rapporti di parole (keyword density, keyword proximity ed altri coefficienti senza senso); 
  • studiare lunghezza di testi; 
  • accendere semafori verdi nei SEO tool;
  • comprare testi preconfezionati tanto all’etto. 

 Se ti vendono la SEO copy come una di queste attività ti stanno proponendo fuffa inefficace. 

La seo Copywriting dalla A alla Z nel 2023 :come si progetta un contenuto

Non esistono regole universali o formule segrete valide per tutti ma io ti propongo un procedimento, sperimentato e testato in Argoserv in oltre venti anni di attività, che è replicabile in molti settori merceologici e in grado di portare risultati importanti. 

Come ho già evidenziato un contenuto (sia esso testuale, video, foto) pubblicato per diffondersi su Google e gli altri search Engine deve essere progettato per:  

  • rispondere alle esigenze di chi lo pubblica (altrimenti non avrebbe senso pubblicarlo); 
  • e degli utenti che manifestano un’esigenza in SERP. 

Come si studia un contenuto per rispondere alle esigenze di chi lo pubblica (business friendly): il metodo Argoserv. 

Dobbiamo: 

  1. individuare il o i topic ovvero le tematiche (magari aiutandoci con gli strumenti della keyword research su cui tornerò fra poco) da affrontare; 
  1. definire l’obiettivo di business che vogliamo raggiungere col contenuto (informare, educare, divertire, coinvolgere, raccogliere dati, vendere, mostrare la nostra expertise, spingere al contatto telefonico ecc); 
  1. studiare le buyer personas che vogliamo intercettare sui motori di ricerca per capire:  
  • il messaggio da veicolare (copywriting); 
  • lo stile; 
  • il tone of voice; 
Esempio di buyer personas
  1. studiare la fase del customer journey in cui il contenuto va a essere fruito e capire in quali punti di contatto digitali incontreremo il nostro utente potenziale durante il suo processo di decisione. 
Esempio di buyer's journey

N.B Questo studio non è necessario per i siti “acchiappa clic” (che vivono di pubblicità di adsense e di affiliation il cui solo fine è posizionarsi di sui motori di ricerca per attrarre traffico generico). 

Una volta delineati gli elementi strategici fondamentali per l’azienda o il professionista dobbiamo capire come fare per costruire il contenuto giusto. 

Come rispondere alle esigenze dell’utente (e ottenere la massima visibilità su Google).

Per poter rispondere meglio degli altri alle esigenze dell’utente (intento di ricerca o search intent) manifestato con la richiesta a Google dobbiamo progettare e pubblicare il contenuto più pertinente e rilevante rispetto a quelli della concorrenza: 

  • pertinente = coerente con il search intent;
  • rilevante = in grado di rispondere meglio degli altri alle esigenze manifestate dal cercatore

Se non rispondi alle domande del tuo potenziale utente con il contenuto coerente con la sua esigenza e in grado di soddisfarlo al meglio, nessuna scorciatoia, trucco, incetta di link, iniezione di parole nel testo e stupidaggini varie ti porteranno alla meta. 

Puoi essere pertinente e rilevante pubblicando la risposta diretta in 2 righe, utilizzando un calcolatore, consentendo il download di un PDF, un widget, un video tutorial di 10 secondi. 

Occorrono strategia e progettualità per capire come rispondere al meglio al tuo pubblico: poi vanno aggiunti gli elementi della SEO tecnica che aiutano il giusto contenuto a diffondersi e conquistare il miglior posizionamento e la massima visibilità e diffusione. 

Per spiegare meglio questo concetto riporto testualmente quanto ho scritto sul manuale del Web Marketing Ninja a pag 27: 

Per vincere su Google, oltre a fare in modo che il tuo sito sia tecnicamente perfetto devi assicurarti di rispondere meglio dei tuoi competitor al search intent del tuo potenziale cliente

Se hai una scelta migliore, se offri il contenuto più esaustivo, se hai l’e-commerce più ricco, se hai il blog più accurato della tua professione, è facile che riesca a ottenere la prima fila anche sulle SERP. 

Semplifico: se l’obiettivo del tuo business è sviluppare un portale di comparazione prezzi o di offerte, per essere in prima pagina e rimanerci, devi assicurarti di avere un’ottima struttura tecnica, ma soprattutto di avere un numero di proposte adeguato in grado di competere con la selezione proposta dalla tua concorrenza.  

Ciò che il tuo cliente cerca realmente è avere la migliore scelta ai migliori prezzi: se non sei in grado di fornirgliele tu, si rivolgerà a qualcun altro. 

Un sito perfettamente ottimizzato per scalare i motori di ricerca che avesse all’interno un’offerta limitata, difficilmente potrebbe competere con un concorrente meno valido tecnicamente che fornisse però una più ampia scelta in termini di occasioni, prezzi e informazioni utili per l’utente. 

Del resto se tu fossi interessato ad avere un ampio ventaglio di opzioni e trovassi in pole position un portale con due o tre offerte solamente, immediatamente lo lasceresti per cercare di meglio. 

Fra i vari fattori di ranking di cui spesso si parla a sproposito, uno di quelli che avrà maggiore rilevanza in futuro è il comportamento dell’utente sulle pagine dei risultati: un utente che trovi un sito in SERP, clicchi per entrare e dopo poco ne esca (perché probabilmente non soddisfatto), sicuramente non rappresenta un buon segnale agli occhi del gigante di Mountain View”. 

“Questo è il secondo segreto SEO che mi sento di lasciarti: dai all’utente la risposta migliore e Google, col tempo, ti premierà”. 

Dalla Keyword research alla pubblicazione del contenuto: il metodo SEO Copywriting Argoserv spiegato passo dopo passo con esempi pratici. 

Come avrai compreso Google dispone di un armamentario senza eguali per tracciare il comportamento dell’utente sulle SERP e sull’universo che negli anni ha costruito (Maps, Youtube, i dati provenienti da Analytics, da Google ADS, solo per citarne alcuni). 

Per questo i risultati che Big G restituisce nelle sue SERP costituiscono la migliore risposta possibile alle esigenze manifestate per quello specifico intento di ricerca. 

Pertanto l’attento studio delle SERP ti fornirà tutti gli indizi necessari per poter creare la giusta “risorsa” come Taverniti chiama i contenuti nel suo Google Liquido: è questa la regola aurea della SEO. 

https://www.amazon.it/Google-liquido-Verso-nuova-Internet/dp/8836011101

Osserva le SERP

      Obiettivo:  scopri quale contenuto o format è premiato da Google. 

Un attento esame di ciò che Google premia ti può dare indizi su che tipo di contenuto (testuale, video, pagina del sito, pagina servizi, pagina e-commerce) l’utente si aspetta di trovare. 

Stavo lavorando ad un progetto per una multinazionale che operava nell’ambito delle marmitte tentando di posizionarmi con un post quando mi sono accorto che nella sua Universal Search ora universo Google venivano premiati: 

  • video; 
  • foto; 
  • pagine di e-commerce. 
Esempio di studio SERP: regola aurea SEO copywriting

Probabilmente se avessi voluto posizionarmi avrei dovuto lavorare a uno di questi contenuti (anche se avrei potuto, per differenziarmi, provare qualcos’altro anche se questa può rivelarsi una via più rischiosa) o il mio post avrebbe dovuto contenere all’interno video, foto o liste di offerte. 

Studia i risultati organici più visibili:

Obiettivo:  scopri i punti di forza e debolezza dei tuoi competitor cercando di capire perché sono premiati e come migliorare. 

Dopo aver individuato le migliori risorse, studiale attentamente per capire in cosa sono forti (se sono premiati vuol dire che hanno un quid in più) e come potrebbero essere rese più interessanti (con maggiori approfondimenti, con nuovi format, tramite l’introduzione di tool, comparatori, affrontando altre tematiche). 

Affina la keyword research o (meglio) la topic research 

Obiettivo:  individua le tematiche da esplodere nel tuo contenuto. 

L’attività si divide in due fasi: 

  1. Ricerca di argomenti astrattamente interessanti collegati al topic scelto tramite un’attività di espansione delle keyword; 
  1. cernita e selezione di tematiche utili per il mio business su cui concentrarsi. 

Fase 1)

è sufficiente interrogare Google: digitando la parola chiave o il topic (o tramite la ricerca vocale o per immagini) il motore ti restituirà i giusti indizi:  

  • nel box dell’autocompletamento (quello che compare quando stiamo finendo di immettere la domanda); 
box autocompletamento di Google: un suggerimento per il SEO copywriter
  • nelle ricerche correlate (quelle che troviamo in fondo alla SERP di risposta alla nostra parola chiave target); 
Le ricerche correlate nel processo di SEO copywriting
  • Nei box “le persone hanno chiesto anche”:
Frequent asked questions e SEO copy

Senza utilizzare alcuno strumento a pagamento, hai già una buona base di partenza. 

Si potrebbe inoltre espandere la rosa degli argomenti inerenti solo: 

Un altro strumento gratuito per raggiungere lo stesso obiettivo viene fornito da Google ed è Trends (https://trends.google.it/trends/): per sfruttarlo al meglio ti basta cercare la tematica di tuo d’interesse, settare la nazione target, il periodo di riferimento e l’asset di Google da interrogare (si può scegliere la web search o si può cercare anche solo su News, Immagini, Youtube e Shopping),

I tool per la SEO copy: Google trends

 e otterrai suggerimenti importanti su argomenti e query di tendenza. 

I topic correlati e le queries su Google Trends

Annotando su un foglio di carta o su un foglio Excel le idee raccolte in SERP e su Trends puoi procedere all’ espansione della keyword per: 

  1. trovare una serie di argomenti collegati alla parola chiave principale per cui voglio posizionarmi, 
  1. dare maggiore profondità alla long tail. 

Non hai bisogno di altri strumenti se non il cervello per moltiplicare il numero di topic potenzialmente interessanti, tuttavia per agevolare il processo ti segnalo alcuni SEO tool utili gratuiti (almeno nelle funzionalità base):  

  • Ubersuggest.io; 
  • Answerthepublic; 
  • Yahoo answer. 

Esistono poi SEO suite a SEO a pagamento quali: 

  • Semrush; 
  • Seozoom;  
  • Sistrix; 

solo per citarne alcuni, che rendono più agevole e veloce tale compito( basta inserire la keyword d’interesse e verranno rilasciate delle liste di parole chiave correlate con i rispettivi volumi). 

Prima di passare allo step successivo una precisazione importante: 

i volumi di ricerca non sono l’elemento fondamentale  

in un piano di content marketing SEO oriented. 

Il tuo obiettivo è intercettare tutti gli intenti di ricerca collegati al tuo business (non importa che siano pochi o tanti) ovvero rispondere alle esigenze principali e secondarie collegate al tuo settore (in termini tecnici quella che si chiama la long tail) o mercato di riferimento. 

La SEO copywriting non è un fine ma un mezzo per raggiungere i tuoi obiettivi di business ed è efficace sia per attività BtoB che BtoC (come ti mostrerò con esempi reali alla fine del post).  

Conquistare una tematica che genera 10 ricerche al mese può fruttare più di uno sterile posizionamento inefficace che attragga centinaia di migliaia di utenti. 

Fase 2) 

Una volta espansa la lista delle keyword potenziali devo concentrarmi sui topic da “conquistare” in base ai miei obiettivi effettuando delle scelte. 

Poiché stiamo parlando di SEO copywriting ti faccio un esempio pratico di come procedere per conquistare le keyword interessanti inerenti tale argomento. 

Partendo dalla focus keyword secca scopriamo quali sono gli interessi correlati all’argomento: 

Ricerche correlate alla keyword SEO Copywriting

Arricchendo la lista con i suggerimenti di suggest troviamo dinanzi ad uno scenario simile: 

keyword (topic) 
Seo Copywriting 
Seo Copywriting cos’è 
Corso seo Copywriter 
Seo Copywriting esempi 
Seo Copywriting libri 
Seo Copywriting pdf 
Seo Copywriter  
Seo Copywriter stipendio 
Seo Copywriter lavoro 
Seo Copywriter cosa fa 
scrivere Seo  
Seo copy 

Posto di essere soddisfatto della lista che ritengo esaustiva ora dovrei provvedere alla “potatura” in base ai miei obiettivi: in caso volessi promuovere un corso e/o mostrare la mia expertise potrei lavorare sulla keyword secca, poi focalizzarmi sul cos’è, poi soffermarmi sugli esempi, e poi sullo scrivere e scrittura SEO.  

Una volta selezionate le tematiche devo scegliere:  

  • Il tipo di contenuto; 
  • la quantità di contenuti da pubblicare, 
  • quali canale utilizzare (il blog, la pagina servizi, la pagina dell’e-commerce). 

Per semplicità scegliamo di scrivere un blog post (ma il procedimento sarebbe lo stesso per qualsiasi format). 

Scrivi un piano d’azione o canovaccio SEO oriented:

Obiettivo: definisci chiaramente gli elementi che dovrebbero essere trattati scrivendo gli elementi della SEO on Page individuando i paragrafi (o i punti salienti di un video, o di un podcast, o di un’e-mail) che poi diventeranno i tuoi header (o H1, H2, ecc come) nell’esempio qui sotto (ho usato l’excel per comodità): 

Il canovaccio o calendario editoriale SEO oriented

Scrivi o realizza uno o più contenuti seguendo il canovaccio 

Obiettivo: esecuzione.  

Prepara la bozza del tuo contenuto o falla realizzare al copywriter , al videomaker o al professionista che deve occuparsi della risorsa. 

È questa la fase più importante: se non scrivi o produci il contenuto giusto, con lo stile appropriato , citando le fonti interessanti,  con il tone of voice adeguato, con un copy persuasivo , con call to action efficaci, tutto il lavoro precedente e successivo non servirà a nulla.  

Lavora di fino concentrandoti sugli elementi della SEO tecnica on page:

Obiettivo.Consenti all’utente e a Google di individuare il giusto contenuto. 

Elementi on page in grado di aiutare il posizionamento del tuo contenuto

Il title o titolo SEO

  • Il title è ciò che viene mostrato in SERP come testo azzurro cliccabile. 
Il Title o titolo SEO

L’obiettivo principale del tag title è migliorare il posizionamento della pagina su Google incrementando il click-through-rate (tasso di click). 

Il CTR è quindi un indicatore dell’efficacia di un title o di uno snippet :esso è tanto più efficace quanto maggiore è il suo CTR (un title funziona quando è in grado di attrarre i click degli utenti).  

Per aumentare questo valore devi concentrarti sul titolo SEO (con la premessa che Google può scegliere autonomamnte il Title da mostrare senza tener conto di quello che scrivi).  

Ecco alcuni spunti per raggiungere l’obiettivo: 

  • il title deve essere persuasivo e invogliare al click; 
  • preferibilmente dovrebbe contenere la keyword o l’argomento per cui vogliamo farci trovare; 
  • la parola chiave dovrebbe comparire all’inizio (per far capire al lettore che ha digitato che nella risorsa troverà dei contenuti pertinenti).       

La description o meta description

La meta descrizione è la parte dello snippet che descrive in modo più completo (ma sempre sintetico) il contenuto della pagina.  

La meta description è un elemento che contribuisce a decretare il successo di un contenuto sulle SERP aumentandone il CTR. 

La meta description

Ogni pagina dovrebbe avere una description (altrimenti Google provvede autonomamente a crearne una) descrittiva del contenuto della pagina. 

Alcuni consigli utili in ottica di SEO copy per aumentare l’efficacia della description: 

  • dovrebbe avere una call-to-action finale che invogli al click;
  • non dovrebbe superare i 120 caratteri; 
  • dovrebbe essere veritiera e rispettare i contenuti presenti (no al click bait);
  • contenere la focus keyword o elementi che identifichino in maniera inequivoca gli argomenti trattati.

L’H1 o Titolo della pagina

Il titolo è l’elemento più visibile e importante della pagina e deve orientare il lettore ed il motore (ne possono essere inseriti più di uno se la pagina ad esempio tratta di argomenti diversi): il titolo H1 serve per chi si trova già sulla risorsa e ha bisogno di comprenderne il contenuto.

Per ottimizzare il tag H1 bisogna tener presente il search intent dell’utente che, venendo da una ricerca su Google e avendo già letto il tag title (e la meta description) si aspetta di trovare un titolo in linea con quanto visto pochi secondi prima.

Ecco perché il tag title e il titolo H1 non dovrebbero discostarsi di molto almeno concettualmente (quindi non parlo solo di keyword).

Titoli H2 e altri header (H3, H4, H5, H6)

Il titolo H2 gerarchicamente viene subito dopo l’H1 ed è spesso usato per i titoli delle sezioni o dei paragrafi di una pagina (o di un articolo di blog): possiamo utilizzare gli H2 liberamente in una pagina. 

Se ho un contenuto diviso in 5 paragrafi, avrò 5 titoli di paragrafo con H2.

Google legge i tag H2, ma questi vanno inseriti perché (come vedremo a breve) migliorano e guidano l’esperienza di lettura dell’utente che riesce a colpo d’occhio ad individuare gli argomenti che più gli interessano.

Se i paragrafi possono essere divisi in altri sottoparagrafi essi possono divenire a loro volta H3 e così proseguendo possiamo arrivare fino agli H6.

Indice degli argomenti

Una delle tecniche che abbiamo per migliorare l’esperienza utente è quella di usare l’indice dei contenuti. Lo screenshot mostra e come appare graficamente la divisione in H2 e H3 in un contenuto ben progettato.

La teble of contents nella SEO copy

L’indice consente al lettore di saltare da un paragrafo all’altro e di avere il quadro complessivo degli argomenti trattati; ma consente anche allo spider di Google di aggiungere il cosiddetto sitelink (link scorciatoia) allo snippet in SERP.

La titolazione delle immagini: l’Alt Tag

L’alt tag o testo alternativo è un importante attributo legato alle immagini delle pagine web che ha due scopi: 

1.      aiutare i non vendenti a capire il contenuto delle immagini;

2.      aiutare i motori di ricerca nell’indicizzazione delle immagini. 

Ai nostri fini interessa il punto 2. 

In passato era molto importante fornire di questa informazione per aiutare Google a comprendere il contenuto delle immagini e ad indicizzarle meglio. Oggi il motore ha moltissime fonti per riconoscere le immagini e tale attività riveste minore importanza (anche se consiglio di titolare sempre le immagini presenti in un contenuto). 

Linking interno

I cosiddetti link interni sono tutti quei collegamenti ipertestuali che partono da una pagina e puntano ad un’altra dello stesso sito.  

Sono fondamentali sia per quanto riguarda la navigabilità di un sito sia dal punto di vista SEO. 

Due dei fattori che influiscono positivamente sul posizionamento organico di Google sono: 

  • il tempo di permanenza sul sito;
  • il numero di pagine visitate per sessione.

Lavorando bene e con finalità non manipolatorie ma linkando a risorse pertinenti ed utili all’interno del mio sito posso migliorare entrambi i paramentri ed arricchire l’esperienza utente di chi atterra sul mio asset. 

Come migliorare l’efficacia dei link interni

Per Google i link interni migliori sono quelli posizionati nella parte alta di una pagina o comunque nel primo paragrafo di un articolo (ovvero la zona del contenuto che il motore considera più importanti). 

Un elemento importante del link (in generale) è il cosiddetto anchor text (testo àncora), cioè il testo che troviamo evidenziato (colorato o sottolineato) sul link.  

L’ancora dovrebbe anticipare il contenuto della pagina che l’utente vedrà dopo il click: quindi evita il più possibile i vari clicca qui, lì, su o giù. 

Linking esterno

Inserire dei link a risorse esterne di valore è una buona prassi per arricchire il tuo contenuto: indipendentemente da valutazioni SEO, questa buona pratica deve essere finalizzata a portare valore all’utente (citare le fonti giuste ti accrediterà anche come content curator). 

Quindi l’unica attenzione che devi fare è controllare: 

  • che le risorse linkate siano valide e non siano siti spam;
  • che i link non siano interrotti.

Per scrivere in ottica SEO e pubblicare contenuti SEO bisogna conoscere come si legge online e si fruiscono i contenuti

Progettare un contenuto Google friendly è già molta parte del lavoro, ma oltre alla sostanza, nel caso di scrittura SEO, anche la forma con cui presentiamo la nostra risorsa è molto importante: è quasi una condicio sine qua non per garantirne l’efficacia. 

Per poter capire come mostrare un contenuto al lettore bisogna tener presenti le caratteristiche proprie della lettura online che è più lenta e più stancante rispetto alla lettura tradizionale. 

Inoltre dobbiamo ricordare che durante la sessione di navigazione online il tempo dedicato alla lettura si riduce rispetto a quanto avviene per libri e riviste poiché tanta parte di esso è impiegato per cercare le fonti giuste. 

Il grafico qui sotto riporta una statistica molto interessante: i contenuti più visualizzati e letti sono quelli che si trovano nella parte più alta dello schermo. 

In particolare, se il contenuto è suddiviso in paragrafi, le ricerche di Nielsen Normal Group evidenziano che il primo di questi viene letto dall’81% delle persone che visitano il sito, il secondo dal 71% e così via… 

Al quarto paragrafo si perde il 70 per cento degli utenti. 

Il grafico della lettura online

L’importanza della disposizione dei contenuti quindi è vitale per garantire una buona user experience, in particolare per avere tassi di rimbalzo più bassi e un tempo di permanenza sul sito maggiore.

Inoltre, per assecondare le modalità di lettura online, bisognerebbe rispettare le regole del giornalismo anglosassone e dare le risposte alle domande dell’audience subito ( Who,” “What,” “When,” “Where,” and “Why) espandendo le tematiche secondo lo schema della piramide rovesciata https://www.nngroup.com/articles/inverted-pyramids-in-cyberspace/

Visto che dobbiamo guidare il lettore https://www.nngroup.com/articles/how-people-read-online/?lm=how-users-read-on-the-web&pt=article dobbiamo assolutamente evitare i muri di parole perché fra le modalità di scansione rapida messe in atto dal cervello c’è quella della lettura a F (rilevata tramite i processi di eye tracking) https://www.nngroup.com/articles/f-shaped-pattern-reading-web-content/ :scegliendo autonomamente cosa leggere magari non recependo tutte le informazioni utili che vorremmo fornirgli https://www.nngroup.com/articles/how-users-read-on-the-web/ 

Jakob Nielsen, uno dei guru dell’usabilità online (e non solo) è uno dei maggiori fautori della struttura a «millefoglie» ovvero una struttura dei contenuti che fa largo uso di tutti quegli elementi grafici e tipografici che rendono la lettura online più piacevole.  

Il segreto è stratificare i nostri testi ovvero suddividerli in paragrafi con titoli di paragrafo (H1, H2, H3…), grassetti, link, elenchi puntati e numerati, numeri, parole in maiuscolo (o con le iniziali maiuscole).  

Tutto ciò che «stacca» aiuta l’occhio del lettore a trovare quei punti di appiglio utili a capire le parti che davvero risultano utili e rispondono meglio di altri alle domande. 

Uno dei modi che abbiamo per semplificare la lettura dei nostri contenuti è quello di limitare un solo pensiero (una sola riflessione o considerazione) per ogni periodo.  

Questo aiuta la comprensione del testo e facilita la lettura, nonché l’acquisizione e memorizzazione dei concetti più importanti.  

Un altro trucco è sicuramente quello di utilizzare una sintassi semplice e lineare riducendo al minimo le parentesi, gli incisi, le frasi subordinate. 

Naturalmente se ci rivolgiamo ad un pubblico tecnico o affrontiamo una tematica scientifica destinata a specialisti e professionisti del settore possiamo usare un linguaggio diverso ma usare una sintassi breve e semplice facilita la comprensione al nostro pubblico: 

ricordiamoci sempre che scriviamo per rispondere alle sue necessità e ai suoi bisogni, non ai nostri.   

Per lo stesso motivo la forma attiva andrebbe sempre preferita rispetto a quella passiva. 

Oltre la SEO copywriting

Naturalmente il contenuto costituisce solo una dei “segreti” per poter vincere sulle SERP: esistono altre variabili su cui il content writer non ha potere. 

L'equazione del SEO copywriter

La buona notizia è che Google col tempo punta a dare sempre maggior valore alle buone risorse rispetto alle altre variabili SEO.

Pubblica e aiuta a diffondere il tuo contenuto (Attività di Pr e SEO off page) 

Comunque se è vero che come SEO copy non puoi agire su alcuni fattori importanti della SEO puoi comunque aiutare la diffusione della tua risorsa.  

Eccoti alcuni suggerimenti per aiutare a rendere efficace la tua strategia di SEO off page (senza dover ricorrere all’acquisto di link): 

  1. scegli di essere attivo sui social in cui si ritrova la tua audience (ed in quanti più social possibili, tenendo conto delle tue possibilità di tempo e di risorse per tenerli tutti vivi);
  2. scegli il tempo giusto per pubblicare (prova e riprova analizzando i dati);
  3. costruisci la tua community o diventa leader di una giusta per le tue esigenze;
  4. fai networking intessendo relazioni con gli influencer della tua nicchia;
  5. sfrutta le armi che la tecnologia ti mette a disposizione (siano esse app, alerts, modalità innovative di presentare contenuto ecc).

La SEO copywriting è un mezzo efficace per generare traffico qualificato e fare business?  Esempi concreti

Ti mostro sotto alcuni esempi con attività di SEO copwriting che abbiamo iniziato o seguito nei periodi più diversi: come vedrai dalle ultime immagini anche con attività di blogging iniziate nel 2019 è stato possibile raggiungere risultati notevoli. 

Bada bene: i risultati non sono eclatanti dal punto di vista del posizionamento ma lo sono soprattutto in termini di vantaggi economici che hanno portato ai rispettivi business di riferimento

SEO copywriting nel settore Health and Pharma

Esempio uno: lanciare una clinica a Roma (uno dei mercati più competititvi d’Italia) facendo leva solo sulla visibilità sulle SERP cercando di portare richieste di visite e pazienti. 

SEO copy esempio 1 :screenshot da Semrush (keyword)
SEO copy esempio 1 :screenshot da Semrush (treffico)

Con un’attenta strategia SEO, con un posizionamento eccellente focalizzato sulla capitale e con contenuti che mostravano l’expertise dello staff dell’organizzazione, siamo riusciti a traghettare migliaia di pazienti verso una clinica pressochè sconosciuta prima.  

Oltre a questo abbiamo garantito centinaia di migliaia di visite ogni anno sui motori per tematiche target che hanno consentito anche, in periodo Covid, di poter sfruttare tale asset per attrarre pazienti interessati a consultazioni online. 

SEO copy esempio 1 :posizionamento organico

Esempio due: come lanciare uno studio di fisioterapia con una Strategia SEO local. 

Anche in questo caso: in neanche due anni abbiamo creato migliaia di opportunità di business l’anno ad una realtà pressoché sconosciuta prima ed abbiamo garantito un posizionamento locale in grado di attrarre la giusta clientela. 

SEO copywriting esempio 2 :screenshot da Semrush (traffico e keyword)
SEO copywriting esempio 2 :screenshot da Semrush (posizionamento organico)

Esempio tre: come lanciare un centro d’eccellenza specializzato in traumatologia della mano. 

Come per gli esempi precedenti il risultato che conta, oltre al posizionamento SEO, è l’incremento del volume d’affari concreto traghettato dalle SERP. 

In questo caso i benefici sono stati ancora più immediati: il nostro cliente in pochi mesi è diventato l’authority nel suo settore di riferimento intercettando tutte le esigenze dei servizi che offre nel suo centro. 

SEO copywriting esempio 3 :screenshot da Semrush (traffico e keyword)
SEO copywriting esempio 3 :screenshot da Semrush (posizionamento organico)

Esempio quattro: sempre nel settore Health and Pharma, grazie all’attività SEO affidataci da un’importante multinazionale farmaceutica siamo riusciti a lavorare a quattro mani col cliente per compiere un’attività di disease awareness sull’atrofia vulvo-vaginale coinvolgendo milioni di donne interessate dalla problematica e creando una case history unica nel suo ambito. 

SEO copywriting esempio 4 :screenshot da Semrush (traffico e keyword)

SEO copywriting nel settore bancario e assicurativo

Anche nel settore finanziario è possibile utilizzare Google per veicolare potenziali clienti in target sui propri asset.

Grazie ad un’attività di content marketing SEO oriented siamo riusciti a conquistare la long tail del settore assicurativo di due multinazionali operanti in ambiti diversi ed a veicolare centinaia di migliaia di utentiin target  sulle properties delle società indicate ogni anno. 

Caso 1:

SEO copywriting esempio 4 :screenshot da Semrush (keyword)

Caso 2:

SEO copywriting esempio 5 :screenshot da Semrush (keyword)

La SEO copywriting nel mondo della consulenza e nel marketing dell’Horeca 

In questo caso la sfida era di portare opportunità concrete ad una nuova realtà del settore iniziando il progetto da zero. 

Con un’attenta strategia SEO oriented, grazie alle competenze del cliente, in nemmeno due anni siamo riusciti a far diventare l’azienda la più importante e visibile realtà sulle SERP di Google di tutto il settore Horeca per gli argomenti d’interesse ma soprattutto a trasformare il sito aziendale in una miniera di opportunità e di richieste di consulenza con centinaia di migliaia di utenti BtoB del settore che frequentano il suo sito. 

SEO copywriting esempio6  :screenshot da Semrush (traffico e keyword)
SEO copywriting esempio 6 :screenshot da Semrush (posizionamento organico)

SEO copywriting nel business del team building

In questo caso l’obiettivo di business era dare massima visibilità su Google ed attrarre contatti interessati ad una realtà che organizza attività di team building a livello nazionale. 

La SEO copy ci ha permesso di fare diventare l’azienda in questione la leader di settore sulle SERP e soprattutto, grazie anche ad una strategia geolocalizzata, a creare numerosissime opportunità di business per il team building nelle città ed online. 

SEO copywriting esempio 7 :screenshot da Semrush (keyword)
SEO copywriting esempio 7 :screenshot da Semrush (posizionamento organico)

Come diventare SEO copywriter: le possibili alternative 

Dopo aver visto come l’arte di scrivere e progettare risorse in grado di diffondersi su Google possa creare opportunità concrete ai business vediamo come si possono acquisire tali abilità. 

Premessa:Ci sono molti modi per apprendere l’arte della SEO copywriting: deve essere chiaro che puoi acquisire milioni di nozioni (di cui dovresti sempre verificare l’attendibilità) ma  sono i risultati che concretamente porti ai tuoi progetti o ai tuoi clienti a qualificarti come bravo SEO copywriter. 

Ciò detto ecco una serie di consigli utili:

  • segui dapprima un corso SEO online, in aula o in house (se vuoi un corso completo contattaci e te ne costruiremo uno su misura);
  • studia da autodidatta sui blog di settore;
  • leggi dei libri dedicati all’argomento;
  • segui lezioni su youtube;
  • entra in agenzie e fai apprendistato;
  • cercando di mettere mano da autodidatta al tuo blog.

I 50 consigli utili per la SEO copywriting

Prima di lasciarti ringraziandoti per essere arrivato fin qui ti lascio con una lista di 50 consigli utili che fanno parte di un elenco più ricco pubblicato sul mio Libro SEO Energy, il cui focus è di fornire una metodologia utile sperimentata in Argoserv per creare risorse vincenti in termini di business.

Immagine copertina libro SEO Energy di Fabio Di Gaetano
  1. Definisci gli obiettivi che vuoi raggiungere con il tuo contenuto;
  2. Trova la parola chiave o meglio l’argomento per il quale vuoi posizionarti;
  3. Interroga Google (o gli altri tool Trends,Answerthepublic, Semrush, Seozoom, Ubersuggest.io) per fare la tua topic research ed espandere la keyword;
  4. Effettua la potatura in base ai tuoi obiettivi e definisci focus keyword e correlate per cui posizionarti;
  5. Vai a studiare le SERP per le keyword interessanti per comprendere il search intent della tua audience e studiare la concorrenza;
  6. Definisci il contenuto idoneo (o i contenuti) per scalare le SERP (e eventualmente le fonti da citare attraverso i link);
  7. Definisci l’architettura dell’informazione del tuo asset digitale (la struttura della pagina, la struttura del video, dell’infografica ecc);
  8. Realizza il tuo contenuto;
  9. Evita il keyword stuffing, cioè non riempire di keyword spam il tuo articolo, atteggiamento che oltre a non essere efficace può essere penalizzato da Google;
  10. Non preoccuparti di studiare rapporti fra testo e keyword (cd. keyword density): è un parametro che non serve a nulla e ti distrae dal tuo obiettivo primario che è quello di attrarre la tua tribù;
  11. Usa variazioni semantiche della parola chiave obiettivo: singolare, plurale, maschile femminile, sinonimi contrari, termini in Italiano ed inglese (specie se ti occupi di web marketing);
  12. Inserisci le keyword obiettivo nelle prime righe della pagina e cerca di ribadirle alla fine.Aprire e chiudere un contenuto con la keyword obiettivo può costituire un indizio utile per suggerire al lettore  e a Google che il focus dell’articolo è su quella keyword  (naturalmente insieme a tutto il resto dell’articolo);
  13. Riporta nel Title (o titolo SEO) la (o le) keyword per la quale vuoi posizionarti;
  14. Verifica che non ci siano nel sito altri Title che possono competere (cannibalizzandosi) per le stesse keyword;
  15. Rendi il tuo titolo interessante e cliccabile (per aumentare il click through rate) puoi aggiungere l’anno (per far capire al lettore che si tratta di un post aggiornato) aggiungere il comparativo migliore o trovare altre idee senza scadere nel click baiting;
  16. Scrivi una (meta description) che invogli al click (per la stessa motivazione di cui sopra);
  17. Riporta nella meta description le parole chiave per cui intendi posizionarti;
  18. Crea una URL parlante e concisa;
  19. Riporta nella URL la parola chiave principale per la quale intendi posizionarti;
  20. Fai in modo che la keyword principale sia presente anche nell’H1;
  21. Fai in modo che la keyword principale sia presente anche nell’H1;
  22. Formatta il testo evitando i muri di parole e la scansione a F;
  23. Guida il tuo lettore con gli header (dall’H2 fino all’H6) dando al testo una struttura logica coerente in grado di aiutare la leggibilità e la scansionabilità per gradi o per argomenti;
  24. Fai corrispondere a ogni blocco testuale un paragrafo dedicato preferibilmente a un solo argomento;Nomina coerentemente gli header e i paragrafi evidenziando chiaramente la tematica che affrontano;
  25. Usa paragrafi brevi;
  26. Pensa ai titoli di paragrafo come a dei ganci che permettono all’utente di capire da dove cominciare la lettura;
  27. Sviluppa il tema del paragrafo dando risposte, soluzioni o indicazioni;
  28. Ogni paragrafo, per diventare blocco, deve essere staccato dal precedente con lo spazio bianco (tale accorgimento aiuta il lettore ad individuare i blocchi di testo più utili alla comprensione e dà respiro alla lettura);
  29. Se utilizzi dei link fai in modo che questi siano evidenti (usa un colore ben visibile) ;
  30. Se utilizzi link fai in modo che questi aprano un’altra pagina in modo che il visitatore non esca dalla tua pagina;
  31. Linka a fonti interne o esterne solo se il contenuto è valido e in tema col topic (se il link porta valore aggiunto);
  32. Se citi risorse esterne fa che queste siano autorevoli (preferibilmente posizionate) e evita assolutamente di linkare siti spam;
  33. Assicurati che i link in uscita siano funzionanti;
  34. Vai a cercare asset sul tuo sito da cui ricevere link interni (dalla home o da contenuti in tema) e linkali con gli opportuni anchor text (evita il “clicca qui”);
  35. Non aggiungere link interni per il gusto di farlo o per finalità SEO 1.0: fallo solo se c’è attinenza e una motivazione valida per linkare;
  36. Rispondi in maniera diretta alle domande “obiettivo”;
  37. Preferisci la forma attiva alla forma passiva;
  38. Non utilizzare un linguaggio metaforico (sai Google non è poi quel geniaccio di cui tutti parlano);
  39. Non usare un gergo o un linguaggio tecnico a meno che non intenda rivolgerti ad una nicchia medica, specialistica o scientifica;
  40. Fai in modo che il tuo contenuto sia interessante: questo ti aiuterà a trattenere il lettore sulla pagina e ti consentirà di migliorare le performance agli occhi di Google;
  41. Fai in modo che il tuo contenuto sia originale: non copiare ed evita testi spinnati (se sei un editor utilizzare questo accorgimento ti permetterà di evitare pericolose penalizzazioni https://www.copyscape.com);
  42. Verifica che il testo sia corretto dal punto di vista grammaticale e che non presenti refusi (magari utilizzando word);
  43. Agevola la comprensione e la scansione del testo usando il grassetto;
  44. Agevola la comprensione e la scansione utilizzando elenchi puntati e numerati;
  45. Usa dei font chiari e leggibili da ogni device;
  46. Assicurati che la dimensione del font sia abbastanza grande da poter essere letta con facilità da qualsiasi schermo;
  47. Se usi immagini assicurati che abbiano l’ALT TAG descrittivo e accurato;
  48. Fai in modo che anche il filename delle tue immagini sia descrittivo;
  49. Se riesci usa immagini uniche;
  50. Preferisci per le tue immagini i giusti formati (webp, jpeg e png);

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