Traffico da ricerca, referral e diretto: chi arriva sul tuo sito?


17/11/2015
Luca De Berardinis
SEO specialist
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Luca De Berardinis
SEO specialist
Sono un esperto SEO con più di 21 anni di esperienza nella pianificazione e gestione di progetti per il posizionamento organico su Google.
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Luca De Berardinis
Ho scritto il capitolo sulla SEO tecnica del manuale Ninja SEO Energy e tengo lezioni sulla SEO per Confindustria, Assintel, Sole24Ore Business School e Università La Sapienza.
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Uno dei sistemi migliori per sapere chi visita il tuo sito e come ci arriva è sicuramente Google Analytics. Chi gestisce un qualsiasi sito web non può fare a meno di prendere in considerazione l’uso di questo potentissimo strumento per monitorare gli accessi al sito e orientare al meglio la comunicazione verso l’audience di riferimento.

Come portare persone interessate sul nostro sito

Ma prima ancora di monitorare gli accessi, dobbiamo preoccuparci di trovare un modo per far sì che le persone arrivino sul nostro sito e lo trovino utile ai loro scopi. Per questo oggi esiste una nuova metodologia, un nuovo approccio al marketing: l’inboud marketing, ovvero l’insieme di tecniche e strategie che servono a un’azienda per farsi trovare dai potenziali clienti nel momento giusto (quando hanno bisogno di qualcosa) e nel posto giusto (nelle SERP di Google).

In estrema sintesi possiamo dire che si tratta del rovesciamento del vecchio modello di marketing basato sull’interruzione: l’operatore telefonico ti chiama ad ora di pranzo per proporti l’ultimo piano tariffario, il fornitore di energia elettrica ti fa una telefonata mentre stai facendo la spesa per proporti la fascia bioraria, etc etc…

Il nuovo approccio è invece incentrato sul concetto di permesso. In buona sostanza sono io ad andare incontro all’azienda nel momento stesso in cui ne sento la necessità. Esempio: ho bisogno di andare a Roma per lavoro… vado su Google e cerco “hotel 3 stelle roma zona Eur“. Gli hotel che avranno lavorato meglio con la SEO e il Content Marketing appariranno sicuramente tra le prime 10 posizioni di Google e io sceglierò quello che saprà catturare meglio la mia attenzione.

Ma per far sì che la mia strategia inbound funzioni sempre meglio ho bisogno di misurare, analizzare e capire chi arriva sul mio sito e come ci arriva. Vediamo insieme come…

L’acquisizione su Google Analytics

acquisizione analytics

Una delle sezioni più utili su Analytics è quella che riguarda appunto l’acquisizione di visite. Se clicchi su “Panoramica” hai le fonti di accesso principali al tuo sito: ricerca organica (risultati naturali di google), visite dirette, visite dai social network, visite dai referral (siti con link e banner) e da posta elettronica.

Risultati organici (organic search): il tuo sito nelle SERP di Google

Il traffico di ricerca è quello che proviene dai risultati “naturali” di Google ovvero quelli che non fanno parte del mondo di AdWords. Tra i fattori che influenzano il posizionamento organico troviamo sicuramente:

  • Contenuti originali, utili e interessanti per il target di riferimento
  • Ottimizzazione SEO On-Page con le migliori strategie SEO
  • Design accattivante, responsive e Google friendly

Il traffico di ricerca lo puoi incrementare attraverso strategie SEO e di content marketing mirate, ma ha un grosso punto debole. Se domani mattina Google tira fuori un algoritmo totalmente diverso dal precedente, si rischia di essere penalizzati e sbattuti in centesima pagina. Ovvero si rischia la visibilità e la perdita di Business. Prova ne siano i vari aggiornamenti Panda e Penguin con conseguenti penalizzazioni.

Per avere un traffico da ricerca organica costante, occorre investire sul content marketing e sul blog aziendale come strumento per fare lead generation.

accessi sito web

Traffico dai Referral: sorgenti esterne

Il traffico da referral non è altro che l’insieme di tutte le visite che arrivano al tuo sito web tramite un’altra sorgente, ad esempio tramite uno o più link su un altro sito. Analytics riconosce automaticamente dove si trovava il traffico immediatamente prima di arrivare sul tuo sito e visualizza nei rapporti i nomi di dominio di questi siti come sorgenti di traffico dai referral. Sono referral anche tutti i siti dove abbiamo piazzato dei banner o comunque dove abbiamo acquistato spazi pubblicitari a pagamento.

Si fa abbastanza presto ad incrementare questo tipo di traffico: è sufficiente attuare qualche campagna di affiliazione o di banner tra tutti quei siti che sono tematicamente vicini al nostro.

I punti deboli? È presto detto! Basta smettere per un solo giorno di pagare gli spazi per vedere precipitare la percentuale di visite di colore giallo. I referral vanno alimentati sempre oppure occorre inventarsi una strategia di link building di lungo periodo ma che richiede ingenti risorse.

visite sito web

Traffico Diretto: la misura della fidelizzazione dei tuoi clienti

Il traffico diretto è costituito da tutte quelle persone che vanno sul tuo sito web digitandone l’indirizzo direttamente sul browser. Il motivo? Ti conoscono già e sono tuoi clienti affezionati ormai da tempo. Tutti quelli che hanno salvato il tuo indirizzo tra i preferiti oppure ce l’hanno nello storico del proprio browser accedono in modo diretto al tuo sito ricadendo in questa categoria.

Gli accessi diretti sono il vero asset del tuo sito web. È quel traffico che nessuno può toglierti. Dipende solo dal tuo brand e da come lo fai entrare nella testa della gente. Se aumenta significa che stai facendo bene il lavoro di branding. Se diminuisce è probabile che c’è qualcosa che non va nei tuoi prodotti/servizi o nel modo in cui li stai facendo conoscere.

Più aumenti la percentuale del settore circolare verde di Analytics più i tuoi clienti saranno fidelizzati e torneranno volentieri sul tuo website. Come al solito la strategia migliore è quella del giusto mix delle tre strategie. Un equilibrio perfetto tra visite da ricerca, accessi da referral e traffico diretto. Com’è la torta degli accessi del tuo sito web?

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