fine like gating

Uno degli strumenti più utilizzati per aumentare la fanbase (cioè il numero degli utenti che hanno messo MI PIACE alla pagina di un’azienda) è il like gate nella tab della fanpage. Si tratta di un meccanismo che obbliga l’utente a mettere MI PIACE alla fan page o condividere qualcosa sul proprio profilo Facebook per poter sbloccare un contenuto.

Il Facebook Contest era ed è ancora il tipico contenuto da sbloccare, forse quello che più di tutti, con pochi sforzi ed in breve tempo, è stato in grado di aumentare la fanbase di un’azienda. Indipendentemente dal tipo di meccanica concorsuale proposta (il memory, il quiz a risposta multipla, il photo contest, etc.), ogni utente era obbligato a diventare fan della pagina (mettere MI PIACE) per poter attivare l’applicazione del contest e partecipare al concorso a premi.

Se nel corso del gioco scopriva di non essere interessato al contest o di essere annoiato dalla qualità dell’Applicazione poteva abbandonare il gioco, ma il suo like rimaneva (sempre che non fosse tanto accorto da revocarlo). Questa inerzia portava ad incrementi della fanbase anche ad aziende che avevano prodotto contest di scarsa qualità e/o meccaniche noiose perché si sa, i concorsi a premi piacciono molto agli Italiani (soprattutto se si può partecipare dal posto di lavoro). 😉

Indice degli argomenti trattati

Fine della festa!

Recentemente Facebook ha comunicato l’abolizione del like gate, producendo non pochi mal di pancia ai Social Media Manager. Ecco un estratto del comunicato ufficiale

To ensure quality connections and help businesses reach the people who matter to them, we want people to like Pages because they want to connect and hear from the business, not because of artificial incentives. We believe this update will benefit people and advertisers alike”.

Tradotto

Per garantire connessioni di qualità e aiutare le imprese a raggiungere le persone che contano per loro, vogliamo che la gente metta MI PIACE alle pagine perché vuole connettersi e ricevere notizie dall’impresa, non a causa di incentivi artificiali. Crediamo che questo aggiornamento andrà a beneficio sia delle persone che degli inserzionisti“.

Un bel comunicato politically correct, che in realtà nasconde la vera strategia commerciale di Facebook: chiunque voglia visibilità sulla piattaforma deve pagare, utilizzando le Facebook Ads! La visibilità sulle pagine Facebook è persa per sempre a meno che non paghiamo…

Con l’eliminazione del like gate, le cose cambiano radicalmente. L’utente può visualizzare il contenuto-contest senza diventare fan e di conseguenza decidere o meno di partecipare al concorso a premi. Può abbandonare il concorso a premi in qualsiasi momento, sempre senza diventare fan. Può partecipare ed anche vincere, sempre senza obbligo di diventare fan.

Cosa fare?

Contest is King!, dicono gli esperti. Mai come in questo caso è sacrosanta verità. Anche il concorso a premi è un contenuto e, se si vuole che “ingaggi” i consumatori, bisogna progettarlo in modo da renderlo accattivante ed interessante. Bisogna offrire un’esperienza di concorso a premi che sia soddisfacente per l’utente, tale da appagarlo ed indurlo a diventare fan della pagina quasi per riconoscenza. Come? Ecco gli ingredienti della ricetta.

a) Montepremi: basta concorsi da 4 soldi, è ora di aprire i cordoni della borsa e proporre premi allettanti, interessanti e possibilmente non conventional (personalmente, non ne posso più di concorsi che regalano iPhone e iPad)

b) Meccanica: sviluppare meccaniche semplici, accessibili a tutti e rapide da concludere.

c) Creatività: l’interfaccia grafica è molto importante, spesso un concorso racconta anche una storia; è necessario proporre esperienze di qualità che consentano una reale interazione con il brand e l’assorbimento dei suoi valori.

d) Sharing – Viralità: se i 3 punti precedenti sono a fuoco, ogni partecipante non vedrà l’ora di condividere la sua esperienza di gioco; incentivate l’invito agli amici con meccanismi di aumento delle probabilità di vincita o di ricerca di partnership per partecipare.

e) Social Caring: la pagina ed il contest devono essere presidiati da professionisti competenti, 24h/24 e 7g/7 perché non tutti i concorrenti possono capire la meccanica che hai proposto, possono confondersi o avere bisogno di aiuto; una risposta precisa, competente, educata e rapida è il migliore incentivo a diventare fan e a condividere l’esperienza.

f) Facebook Ads: non ci si scappa più, se vuoi visibilità devi sganciare quattrini a Mark Zuckerberg e se avrete realizzato un contest efficace, ne raccoglierete i risultati.

Conclusione

Termino ricordando agli amici Social Media Manager che i social contest non vivono nel cloud, ma sono soggetti alle norme dello Stato (sulla terraferma) in cui ingaggiano i consumatori. Per quanto attiene all’Italia, come già ricordato in un precedente articolo, gli adempimenti sono molto precisi (comunicazione al Ministero dello Sviluppo Economico, fidejussione, assegnazione premi alla presenza di un notaio o funzionario camerale, etc.) e le sanzioni per chi non si adegua sono pesantissime (fino a 500.000 euro).

PS → Hai bisogno di aiuto per il tuo Social Photo Contest? Contattami senza impegno.

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