Ebbene sì. Possiamo parlare di Transmedia Storytelling anche nel mondo dell’editoria. E se ti sembra “lontano” da tante altre realtà aziendali, ti sfido a proseguire fino alla fine di questo articolo. Chissà, magari cambi idea. Partiamo da un assunto di base: il libro è un prodotto e in quanto tale deve essere inserito in un mercato, quello dei lettori. Che siano grandi o piccoli, italiani o stranieri poco importa perché la domanda è una sola: se si legge in solitudine, sulla poltrona di casa propria, come vendere un prodotto ad un pubblico così variegato? Semplice: raccontando storie.
Harry Potter: un fenomeno editoriale a livello globale
La saga di Harry Potter deve il suo successo, oltre alla buona qualità del prodotto, anche ad una vasta gamma di fattori che hanno contribuito a renderlo un fenomeno globale. Nel Web, infatti, ha trovato un habitat favorevole che ha portato alla nascita spontanea di fan page e convention durante le pause fra le varie pubblicazioni dei volumi. Questo, dunque, poteva significare una sola cosa: i lettori volevano continuare a fruire del brand Harry Potter continuamente e, in mancanza delle nuove pagine da sfogliare, si poteva dialogare, fare supposizioni e scommettere su quale sarebbe stata la prossima avventura del giovane mago. Il potere del passaparola, dunque, che se sommato al fatto che al lancio del sito web per la prima pellicola della saga, furono oltre 10.000 i messaggi postati in quattro giorni, ben capiamo l’entità della pottermania.
Il lancio della community “Pottermore”
Nata il 31 luglio 2011 da una joint venture fra J. K. Rowling e Sony, la community “Pottermore” si presentò al mondo come un’esperienza gratuita per continuare a fruire di Harry Potter dopo le pubblicazioni di tutti e sette i volumi della saga. E, se vi sembra un futile dettaglio l’aver precisato il giorno dell’anteprima del lancio di “Pottermore”, nulla è lasciato al caso: il 31 luglio, infatti, è la data di nascita (seppur fittizia) del protagonista della saga. Due, infatti, furono le ragioni che motivarono questa piattaforma:
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L’autrice desiderava ripagare i fan e i lettori che l’avevano seguita fin dalle origini mettendo a disposizione testi inediti e curiosità;
- J. K. Rowling, inoltre, pensò che una community di tale portata potesse essere un buon modo per attirare anche la nuova generazione di nativi digitali.
Pottermore, infatti, è diventato dal 2012, il canale ufficiale di vendita degli e-book e degli audiolibri della saga. Centralità della lettura e gratuità dell’esperienza sono il cuore del progetto, come spiegato dalla stessa autrice in occasione del lancio della piattaforma:
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L’accesso ai contenuti è semplicissimo: basta registrarsi tramite nickname ed esplorare i punti della storia divisi in capitoli. Grazie ai galeoni, il denaro potteriano virtuale, è possibile acquistare i libri del primo anno di magia alla Scuola di Hogwarts e gli animali magici.
E come ogni rito che si rispetti, giunti all’VIII capitolo del primo romanzo, sarà “Il Cappello Parlante” a smistare tutti gli utenti in una delle quattro case (Grifondoro, Serpeverde, Tassorosso e Corvonero). Accedendo alla propria “Sala Comune” e alla “Sala Grande” sarà possibile guadagnare punti per la propria squadra preparando pozioni e sfidando gli altri compagni avversari.
Sei arrivato fino alla fine dell’articolo? Chissà, magari ti ho convinto! Non è forse questo il potere del passaparola? 😉