Le “regole tecniche” da seguire nell’organizzazione di concorsi a premi su Facebook o altri social media sono ormai chiare a tutti Social Media Marketer: utilizzo di una APP, server ubicato su territorio italiano, filtro su prospect esteri (Es. escludendo gli IP non italiani) ed esclusione degli utenti non iscritti al social prima dell’inizio del concorso a premi. La tensione sulle “regole tecniche” ha tuttavia fatto dimenticare a molti il resto degli adempimenti, quelli che riguardano indistintamente TUTTI i concorsi a premi, online e offline, e che sono ancora terreno di confusione per tanti Social Media Marketer. In questo articolo ti riepilogo cosa fare, ti do 7 consigli pratici ed espongo le motivazioni che inducono noi di Max Marketing a sostenere con forza l’abolizione della cauzione.
Indice degli argomenti trattati
- Chi deve prestare la cauzione nei concorsi a premi?
- Come si presta la cauzione? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi pratici di ciascuna alternativa?
- Come si calcola la cauzione nei concorsi a premi
- Durata della cauzione nei concorsi a premi
- Quando viene svincolata la cauzione?
- Perché si deve prestare la cauzione nei concorsi a premi
- La proposta di Max Marketing
Chi deve prestare la cauzione nei concorsi a premi?
La cauzione può essere fornita indifferentemente dalla società promotrice oppure dal soggetto delegato. Quest’ultimo è l’agenzia che può essere delegata dalla società promotrice a rappresentarla in tutti gli adempimenti relativi al concorso a premi.
Come si presta la cauzione? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi pratici di ciascuna alternativa?
La cauzione si può prestare in 3 modi alternativi, a scelta della società promotrice:
a) mediante deposito in denaro o in titoli di Stato presso la Tesoreria prov. dello Stato;
b) mediante fidejussione bancaria in bollo con autentica della firma del fidejussore;
c) mediante fidejussione assicurativa in bollo con autentica della firma del fidejussore.
Normalmente si ricorre al deposito in denaro quando il valore da garantire è di poche centinaia di euro, tale da non giustificare il costo di fidejussione + notaio + marca da bollo, oppure quando la società promotrice non ha a disposizione il tempo necessario per ottenere la fidejussione dalla sua banca o dall’assicurazione. Ed ecco la lista dei problemi:
- primo problema: per fare il deposito bisogna recarsi di persona allo sportello della Tesoreria provinciale dello Stato, con i soldi in mano; non si può fare questa operazione tramite l’Home Banking;
- secondo problema: la Tesoreria provinciale non c’è in tutte le città (per esempio manca a Padova), per cui bisogna recarsi in una città vicina (sempre con i contanti in tasca);
- terzo problema, le norme antiriciclaggio. Già, la Banca d’Italia vuole i contanti, ma le imprese non possono prelevare dal conto corrente somme superiori a 1.000 euro senza che venga attivata la segnalazione all’ufficio antiriciclaggio dell’agenzia delle entrate. Quindi se devi depositare cifre superiori o fai avanti e indietro dalla banca oppure accetti il rischio di trovarti la Guarda di Finanza in ufficio per un’ispezione!!!
La fidejussione bancaria presenta un enorme svantaggio per le piccole imprese: la tua banca, ammesso e non concesso che ti conceda la garanzia dopo un’attenta istruttoria in cui dovrai produrre bilanci e “situazioni aggiornate”, scalerà l’importo garantito con la fidejussione dal tuo castelletto, riducendo la tua “capacità di credito”.
La fidejussione assicurativa non presenta i problemi precedenti ed è quella che noi indichiamo nel Consiglio n.1: si tratta solo di pagare il prezzo all’assicuratore, ovviamente. Per consentirti di attivare il tuo concorso a premi in tempi rapidi noi di Max Marketing abbiamo attivato collaborazioni con diversi broker assicurativi e siamo in grado di farti rilasciare la fidejussione assicurativa in meno di una settimana.
Consiglio n.2: agli aspiranti Soggetti Delegati, agli amici che fanno i social media marketer che hanno in programma di attivare tanti social contest per i loro clienti: fai anche tu un accordo con un broker o un’assicurazione primaria per fare le fidejussioni, anche se non guadagni nulla da questo servizio risparmierai un sacco di tempo.
Sia la fidejussione bancaria che quella assicurativa devono essere autenticate dal notaio, la banca o l’assicurazione ti addebiteranno il relativo costo Consiglio n. 3: ricorda alla tua banca o assicurazione l’obbligo dell’autentica notarile, altrimenti ti consegneranno la fidejussione priva e perderai un sacco di tempo.
Come si calcola la cauzione nei concorsi a premi
Per i concorsi a premi la cauzione deve garantire il 100% del valore dei premi, al netto dell’IVA (per esempio, se il valore del montepremi è pari è 15.000 Euro IVA compresa, scorporando l’IVA si ottiene 12.295,09, valore da coprire per intero con la cauzione.
Durata della cauzione nei concorsi a premi
La cauzione deve avere scadenza non inferiore ad un anno dalla conclusione del concorso a premi. Fai attenzione, perché la data di conclusione NON è l’ultimo giorno di partecipazione al contest, bensì il giorno in cui verranno assegnati premi (alla presenza del notaio o del funzionario incarico della tutela della fede pubblica presso la camera di commercio).
Quando viene svincolata la cauzione?
Secondo la norma, se entro la scadenza «non è richiesto dal Ministero (dello Sviluppo Economico, ndr) l’incameramento della cauzione, la stessa si intende svincolata. Per i concorsi a premio la cauzione si intende svincolata, anche prima del termine di scadenza, trascorsi 180 giorni dalla data di trasmissione al Ministero del processo verbale di chiusura della manifestazione.»
Sembra semplice, no? Esatto, NO!
Infatti, se hai prestato la cauzione tramite il deposito in contanti, dello svincolo automatico non te ne farai nulla, perché senza un apposito decreto di svincolo da parte del Ministero la Tesoreria provinciale dello Stato non ti restituirà nemmeno un quattrino.
Consiglio n. 4: segnati in agenda la scadenza del 180° giorno e telefona al funzionario del MiSE incaricato della pratica affinché emetta subito il decreto di svincolo.
Consiglio n. 5: se hai bisogno del denaro, chiama il funzionario prima della scadenza e implora la sua magnanimità.
Se invece hai prestato fidejussione bancaria o assicurativa potresti avere altri problemi, ma non dal MiSE. In questi casi, infatti, il MiSE non emette mai il decreto di svincolo, sostenendo, a ragione, lo svincolo automatico previsto dalla legge. Purtroppo molte banche e assicurazioni se ne infischiano, e fino a quando non consegnerai loro la fidejussione originale accompagnata dal decreto di svincolo ti faranno pagare il rinnovo del contratti di fidejussione.
Consiglio n. 6: prima di richiedere la fidejussione alla tua banca o assicurazione, fatti mettere per iscritto che accetteranno lo svincolo automatico, oppure, se non accettano, Consiglio n. 7, chiamaci e ti daremo una mano.
Perché si deve prestare la cauzione nei concorsi a premi
L’intento del legislatore era nobile: garantire i consumatori che, in caso di inadempienza o truffa da parte della società promotrice, il Ministero avrebbe utilizzato la cauzione per erogare i premi. L’art. 7 del D.P.R. 26/10/2001 n. 430 infatti indica che il Ministero […] dispone l’incameramento della cauzione qualora:
a) in caso di concorsi, dal verbale redatto dal notaio o dal funzionario della camera di commercio, risultino commesse violazioni relative alla consegna dei premi;
b) in caso di operazioni, accerti, d’ufficio o a seguito di denuncia presentata dai partecipanti, la mancata corresponsione dei premi promessi.
Con questa premessa, possiamo fidarci di chiunque promuove un concorso a premi, tanto, se va male, ci aiuta il Ministero.
Ma funziona veramente così?
Assolutamente no!
In primo luogo perché sono ancora tanti i concorsi a premio che vengono svolti in Italia “in nero”, cioè senza osservare alcun adempimento di legge e quindi senza nemmeno prestare la cauzione (fate un giro in Facebook e ve ne renderete conto). In secondo luogo perché, chi non consegna i premi nei concorsi non fa nemmeno i verbali, per cui il Ministero non ha notizia dell’inadempienza e se ne accorgerà (forse) quando la fideiussione sarà ormai scaduta. In terzo luogo perché il Ministero non consegna alcun premio, ma incamera totalmente la fidejussione a titolo di sanzione. Quindi i consumatori truffati rimarranno con un palmo di naso…
La proposta di Max Marketing
Nel corso di un workshop svoltosi durante lo scorso Promotion Expo in presenza di un esponente del Ministero dello Sviluppo Economico, alcuni “colleghi” hanno avanzato la proposta di inserire una franchigia di 5.000 euro, cioè un valore al di sotto del quale non sussiste l’obbligo di prestare la cauzione.
Pur ritenendo che questo cambiamento sia un piccolo miglioramento, soprattutto per le piccole e medie imprese, noi non siamo d’accordo con l’impostazione complessiva della cauzione nei concorsi a premi. Ragioniamo insieme:
- A chi giova questo sistema? A banche, assicurazioni, notai, che francamente non ne hanno bisogno.
- Chi esclude questo sistema? Le piccole imprese, i commercianti, perché è troppo costoso.
- A chi crea danni?
– Ai consumatori, che non sono garantiti per nulla;
– alle imprese promotrici, soprattutto quelle piccole, che sostengono costi inutili;
– alle agenzie, che si devono sbattere per seguire i clienti in questo assurdo labirinto senza ottenere un compenso;
– ai funzionari del Ministero e delle Camere di Commercio che devono (o dovrebbero) controllare tutti questi documenti inutili. - Chi se ne infischia della cauzione? Le aziende poco serie e i truffatori che fanno concorsi a premi “in nero”.
È evidente che c’è solo un’unica proposta seria da avanzare sulla modifica normativa della cauzione nelle manifestazioni a premi: ABOLIAMOLA!
Nelle prossime puntate
Ringraziando Paolo Villaggio per la sua battuta sempreverde, ti do appuntamento ai prossimi articoli in cui parleremo di cauzioni cumulative, di supercauzioni, di social contest e del trattamento fiscale delle manifestazioni a premio.
Ottimo servizio di informazione, un po’ di semplificazione non farebbe male! Grande Max è grande Fracchia.
Tanto per curiosità ma le aziende che non rispettano le regole a cosa vanno incontro? Mi viene da pensare che chi rispetta le regole e’ sempre chi paga di più sbaglio?
Ottimo argomento anche l’intervento del grande Fracchia.
Mi piacerebbe sapere le aziende che non rispettano le regole a cosa vanno incontro magari nel prossimo articolo….