Si sa, gli utenti del Web 2.0 non sono più gli stessi di una volta. Sono attivi, social e informati, loro.
Ebbene, al mutare della tipologia di cliente, attivo o potenziale che sia, mai come oggi si sente l’esigenza non solo di catturare la sua attenzione ma anche di coinvolgerlo. Ma cosa significa esattamente? Quando parlare di engagement, transmedia e storytelling?
Cosa significa fare Transmedia
Fare transmedia significa raccontare storie che vengono distribuite nei vari asset del sistema comunicativo e, in quanto tale, necessita di piccoli avvertimenti per evitare che il tentativo sia infruttuoso:
- Ogni medium ha un linguaggio specifico e solo utilizzandolo nel modo appropriato si valorizzerà lo strumento stesso
- All’utente deve essere garantita la facilità di accesso alle piattaforme editoriali
- È necessaria la massima coerenza di contenuti seppur declinati nei vari media
Il vantaggio competitivo che nasce dalla creazione di questi universi narrativi implica che non tutte le storie siano necessariamente vincenti perché la chiave per una buona riuscita consiste nell’intrinseco impatto emozionale e nel patto narrativo che, se instaurato correttamente con il consumatore-utente-lettore, garantirà uno spazio d’azione da sfruttare a pieno.
Quindi, se si decide di narrare la storia di un brand, sarà fondamentale prestare attenzione alla brand identity. È possibile creare delle alterità del mio marchio senza discostarmi troppo dall’originale e alla brand reputation che mi rimanderà ai valori soglia implicitamente richiesti dal consumatore-utente-lettore.
Inutile dire che il valore aggiunto sarà misurabile in tutti i campi della brand experience e activation: la call to action sarà tanto più coinvolgente quanto più integrerete strategie on e offline, un dialogo continuo fra mondo reale e digitale.
Il caso della web series Easy to Assemble
Un esempio? Nel 2008 Ileana Douglas ideò la web series Easy to Assemble che si focalizza sulle avventure di un’impiegata Ikea. La brand story mette in contatto diversi generi televisivi, come “What’s happening?” , episodio della quarta stagione che inscena Ikea’s got talent, un tentativo di contenuto transmediale di matrice televisiva.